Dolore cronico e osteopatia: una chiave d’accesso in un sistema in loop

29 Giugno 2024

Maria Vittoria Chierigatti, osteopata, ci parla del dolore cronico, delle sue principali caratteristiche e conseguenze e di come l’osteopatia può essere un valido strumento d’aiuto.

 

COSA SIGNIFICA “DOLORE CRONICO”?

Per dolore cronico si intende una sensazione spiacevole, d’intensità variabile, che può presentarsi in qualsiasi zona del corpo e permane per un periodo di almeno 3 mesi. Vista la durata si accompagna spesso ad altri sintomi quali perdita dell’appetito, calo ponderale e stanchezza. A poco a poco va ad interferire con diversi ambiti della vita della persona portando ad una generale perdita di efficienza funzionale che si ripercuote anche sullo stato emotivo. 

 

TIPOLOGIE DI DOLORE CRONICO

A prescindere da quale sia l’area dov’è presente il dolore (che sia sempre la stessa o migri), dalle caratteristiche del dolore in sé, dai tempi e modi di presentazione, un corpo in cui è presente un dolore cronico si contraddistingue dagli altri perché diversi sistemi presentano uno stato di funzionamento alterato.

  • Immunitario: dolore significa danno, danno significa infiammazione. Nel sangue e nei tessuti sarà alta la concentrazione di cellule immunitarie con profilo pro-infiammatorio che daranno origine alla sensazione dolorosa. 
  • Autonomo: poiché nel sangue sono presenti cellule pro-infiammatorie, l’organismo ritiene di essere in una fase di pre-allarme e attiva i suoi meccanismi di difesa anche se non ce ne sarebbe bisogno. Il sistema nervoso autonomo attiva la modalità combatti e fuggi.  
  • Endocrino: per diffondere l’informazione di allarme ed attivare i meccanismi di difesa il corpo utilizza anche degli altri messaggeri: gli ormoni. Questi ultimi alterano così i loro normali livelli di produzione e presenza nel flusso sanguigno. 
  • Nervoso centrale: è la macchina operativa che coordina il funzionamento di tutti i sistemi, per svolgere questo compito riceve informazioni dai singoli apparati e in relazione allo stato di lavoro di uno rispetto all’altro ne REGOLA le funzioni. Va da sè che in un corpo dove già tre sistemi inviano alla centrale informazioni di allarme questa non potrà far altro che modificare il suo carico di lavoro. (1. maggiore flusso sanguigno al cervello, 2. aumento della connettività tra le aree cerebrali).

IL TRATTAMENTO MANUALE OSTEOPATICO COME AIUTO PER RIPRISTINARE LE FUNZIONI FISIOLOGICHE DEL CORPO

E’ stato dimostrato che il trattamento manuale, in particolare osteopatico, sia in grado di aiutare il corpo a ritornare in uno stato di funzionamento fisiologico. 

Come? In che modo il tocco riesce a dare origine ad un’informazione che modifica attività così complesse e lontane dalla regione del corpo che andiamo a trattare? 

Il campo d’azione dell’osteopata è il contatto con il corpo. L’azione meccanica delle mani produce effetti locoregionali ed a distanza perché ogni millimetro quadrato dell’organismo è tappezzato di fibre nervose che trasportano informazioni. L’abilità della mano osteopatica sta proprio nel modulare la tipologia di contatto per inviare le informazioni necessarie ad interagire con i sistemi responsabili della perdita di funzione del soggetto. 

In particolar modo, esiste una precisa regione del cervello denominata “Lobo dell’insula” dove convogliano le informazioni in merito alla percezione del nostro corpo, sia quelle che la periferia raccoglie dall’esterno (es. stimoli tattili) sia quelle provenienti dall’interno, per dare origine, appunto, alla nostra personale sensazione del corpo. 

È stato dimostrato che le tecniche osteopatiche, essendo stimoli tattili raccolti in periferia e portati all’insula, somministrati per dare informazioni specifiche, riescano appunto a modificare la percezione che abbiamo dello stato del nostro corpo ed a cascata ad interrompere il circolo vizioso dello stato di allarme e  a normalizzare il funzionamento dei sistemi citati in precedenza. 

Il trattamento manuale osteopatico ha mostrato un beneficio significativo:

  • sull’intensità del dolore
  • sulla disabilità funzionale
  • sulla qualità della vita correlata alla salute
  • sul recupero funzionale e sul consumo di farmaci

IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO DA CORPORE CLINICA DINAMICA

Qualsiasi patologia o fastidio prolungato per cui i pazienti richiedono un trattamento osteopatico necessita una grande attenzione alla persona nel suo insieme e questo è ancora più importante nel caso di dolore cronico (proprio perché coinvolge l’alterazione funzionale di diversi sistemi del nostro organismo). 

Da corpore clinica dinamica ogni seduta è preceduta da un’attenta anamnesi, ascolto attivo, dialogo e visione a 360°. Perché non basta guardare il sintomo che ha portato la persona a rivolgersi a noi, occorre indagare per ricercare le possibili cause, prestare attenzione alle abitudini, allo stile di vita, alla storia della persona e anche a quale sia il momento attuale della vita emotiva di chi sta convivendo con un dolore che non riesce ad andar via e che, in molti casi, si comincia a dare per scontato.

L’approccio di corpore clinica dinamica è quindi olistico e circolare: l’osteopata, se lo riterrà necessario, potrà avvalersi della collaborazione sinergica tra le diverse figure professionali (nutrizionista, psicoterapeuta, professionista del movimento, fisioterapista, etc) che condividono la stessa visione per rendere così la “cura del dolore” un percorso mirato al raggiungimento di nuovi equilibri più funzionali, indispensabili per il miglioramento e il recupero di un generale benessere psicofisico.

 

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