Esiste davvero una postura “corretta”? NO

3 Marzo 2025

Esiste davvero una postura corretta? NO

di Iacopo Moscatelli, Osteopata, fisioterapista, insegnante di yoga e pilates per Corpore Clinica Dinamica, Torino

Esiste una postura corretta? NO
Immagine: Iacopo Moscatelli sta trattando un pazienteEsiste davvero una postura corretta? NO

Ogni volta che inizio una visita, molte persone mi confessano di sentirsi “storte”, di avere una postura sbagliata o scorretta, come se dovessero conformarsi a un modello predefinito. Come osteopata, ritengo fondamentale chiarire subito che ogni corpo è unico, frutto di una complessa interazione di fattori che lo plasmano sin dal concepimento, e non può essere giudicato secondo uno standard estetico uniformante.

Il termine “corretta” presuppone l’esistenza di un ideale cui aspirare o a cui confrontarsi, ma questo concetto non si adatta alla varietà dei nostri corpi, delle nostre forme e delle nostre vite. Non esiste un unico modo “giusto” di essere: i nostri corpi raccontano la loro storia e la loro individualità, che vanno ben oltre i canoni predefiniti.

La simmetria perfetta del corpo è un’illusione. I nostri organi sono naturalmente asimmetrici, scriviamo con una mano e spesso una gamba risulta più agile in alcune azioni quotidiane. Le nostre spalle potrebbero non essere perfettamente allineate, il bacino potrebbe ruotare leggermente da un lato e persino i nostri piedi si appoggiano in modo diverso. È davvero un problema? Assolutamente no. Se il corpo, con le sue piccole differenze, si adatta in maniera armoniosa alla sua struttura, non c’è motivo di “correggerlo” per conformarsi a un ideale.
Quando parliamo di postura intendiamo l’espressione dell’equilibrio – statico e dinamico – del corpo umano, risultato dell’interazione complessa tra il sistema muscolo-scheletrico, il sistema nervoso, il sistema fasciale e altri sistemi. Essa rappresenta la capacità dell’organismo di adattarsi alla gravità e alle forze esterne, mantenendo una distribuzione armoniosa delle tensioni e un allineamento funzionale delle strutture.

Cosa fa l’Osteopatia?

L’osteopata osserva attentamente la posizione che il nostro corpo assume nello spazio, in particolare in posizione eretta. Questo approccio consente di individuare eventuali compressioni e affaticamenti che, col tempo, potrebbero evolvere in dolore o limitazioni nei movimenti. L’obiettivo non è imporre una postura “ideale”, ma comprendere come il corpo, con le sue peculiarità, possa esprimersi al meglio, tenendo conto delle esigenze fisiche ed emotive di ogni individuo.

Le posture non sono semplicemente standard estetici da raggiungere, ma manifestazioni della nostra individualità e adattabilità. Cercare di modificare la postura a tutti i costi, senza ascoltare le proprie sensazioni, può portare a scompensi se non si considera l’intero quadro del benessere del corpo.

Prima di giudicare la tua postura in base a canoni estetici imposti, prenditi il tempo di ascoltare il tuo corpo: valuta se ti è comodo e se ti sostiene nelle tue attività quotidiane. Se il tuo corpo funziona in armonia con la sua struttura, non ha bisogno di essere “corretto”. Sarà compito dell’osteopata aiutarti a capire se e come ottimizzare alcuni aspetti per il tuo benessere, attraverso una valutazione altamente personalizzata e l’impiego degli strumenti della medicina osteopatica.

Immagine: Iacopo Moscatelli sta trattando un paziente

Modello dei Somatotipi: ectomorfo, mesomorfo, endomorfo

Tra i vari modelli sviluppati per la valutazione della costituzione corporea, quello dei somatotipi offre una chiave di lettura interessante non solo per la morfologia, ma anche per le predisposizioni posturali, i metabolismi e alcuni tratti psicologici. Vengono individuate tre tipologie che possono contaminarsi tra loro. È importante sottolineare che queste classificazioni rappresentano solo delle tendenze generali e che possono coesistere tra loro. 

  • Ectomorfo

Morfologia: Gli ectomorfi presentano una struttura lineare, con ossatura sottile e tratti delicati.

Postura: La loro postura tende ad essere allungata con una notevole mobilità.

Metabolismo: Un metabolismo rapido è tipico di questo tipo, il che spiega la difficoltà nel guadagnare massa muscolare.

Aspetti Psicologici: Spesso, gli ectomorfi sono associati a una sensibilità elevata e a una predisposizione a risposte emotive intense, caratteristiche che possono influire sul modo in cui vivono e reagiscono agli stimoli ambientali.

  • Mesomorfo

Morfologia: I mesomorfi si distinguono per una struttura atletica e ben definita, con una muscolatura sviluppata e proporzioni equilibrate.

Postura: La postura è generalmente solida e stabile, rispecchiando un’ottima integrazione tra forza e flessibilità.

Metabolismo: Un metabolismo efficiente permette una rapida risposta all’allenamento e il mantenimento di un equilibrio energetico ottimale.

Aspetti Psicologici: Questo tipo è spesso associato a tratti quali determinazione, energia e resilienza, che favoriscono una rapida adattabilità alle sfide fisiche e mentali.

  • Endomorfo

Morfologia: Gli endomorfi si caratterizzano per una struttura corporea più robusta, con una naturale predisposizione ad accumulare tessuto adiposo.

Postura: La postura tende ad essere solida e ben radicata, evidenziando un forte legame con il supporto della massa corporea.

Metabolismo: Un metabolismo più lento è tipico degli endomorfi, influenzando la gestione e l’utilizzo dell’energia.

Aspetti Psicologici: Alcune teorie suggeriscono che gli endomorfi possano avere un approccio più rilassato e orientato al comfort, pur sottolineando che ogni individuo sviluppa proprie strategie per gestire lo stress e mantenere il benessere.

Perchè è importante riconoscere il proprio somatotipo?

L’analisi dei somatotipi può essere utile per individuare le aree di forza e quelle di debolezza, permettendo di strutturare piani terapeutici su misura che rispettino l’unicità di ciascun individuo. Questo approccio personalizzato favorisce trattamenti mirati, capaci di integrare interventi di rinforzo, mobilizzazione e rilassamento in base alle specifiche esigenze funzionali e al benessere psicofisico del paziente. Inoltre permette di valorizzare la diversità dei corpi e adottare un approccio flessibile e dinamico, che valorizza le caratteristiche di ogni individuo e promuove un equilibrio armonico tra struttura, funzione e benessere globale.

Grazie per aver letto il nostro articolo: Esiste una postura “corretta”? NO di Iacopo Moscatelli

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